Domani, 25 marzo, esce On, il nuovo disco di Elisa interamente in inglese: già diffuso da tempo il primo singolo, No Hero.
Un ritorno alle origini, all’inglese, la lingua che da sempre le ha permesso di esprimersi nel migliore dei modi. E così Elisa, dopo la parentesi del disco in italiano, torna con On, album che sarà rilasciato domani. Si tratta del nono in carriera e una delle tredici tracce, Love me forever, è stata scritta dall’artista nel lontano 1992, all’età di 14 anni. A casa ho tre bauli zeppi di brani inediti, per non dire delle borse che contengono mini-disc e cassette con i provini. Non butto mai via nulla, è un mio tic, ha detto Elisa nel corso di un’intervista a Repubblica. Il disco è già stato anticipato dal singolo No Hero, già certificato platino.
Un disco pop e spensierato
Un disco ‘spensierato’: così Elisa definisce On, raccolta di brani molto pop, dal ritmo incalzante che come cover ha un gattino proprio per ironizzare sulla moda ormai dilagante che vede su internet decine e decine di foto di mici condivise.
Nell’intervista al quotidiano, Elisa spiega anche il perché della lingua utilizzata: La verità è che è stata una scelta istintiva perché il pop si scrive più facilmente in inglese. Questo disco è tanto spensierato nei ritmi quanto lo sono stata io nel farlo. È un periodo in cui non mi pongo limiti né domande, agisco e basta. Anche per questo ho scelto di non avere un produttore se non i musicisti della band con cui l’ho suonato. Compreso il mio compagno Andrea Rigonat, il padre dei miei figli. E questo ha dato un’atmosfera di casa, senza pressione.
Le collaborazioni di Elisa e il ritorno ad Amici
Tra le collaborazioni del disco anche una con Emma Marrone: la cantante salentina sarà sua compagna d’avventura ad Amici, anche quest’anno. Stavolta le due faranno squadra, contrapposte all’inedito duo composto da Nek e J-Ax.
Amici è stata e sarà – ha detto l’artista – un motore potentissimo, che mi ha sbattuto in faccia la realtà, cioè i gusti dei ventenni, che hanno ormai la metà dei miei anni. Il rischio per un’artista, man mano che gli anni passano, è di rintanarsi nella propria cuccia.